Questi legumi dalle mille e più virtù, chiamate “fave” o “baccelli” erano un tempo un cibo molto popolare. Protagoniste indiscusse delle non molto ricca tavola medievale, cedettero il suo posto ai fagioli, dopo la scoperta del Nuovo Continente.
I modi di gustarla sono molteplici: zuppe, pesto, o anche crude condite semplicemente con olio e sale. In alcune parti d’Italia, vengono accompagnate alla degustazione di formaggi decisi e molto stagionati.
Amata e odiata, non era decisamente il cibo preferito di Pitagora che, narra la storia, preferì lasciarsi catturare dai suoi nemici piuttosto che nascondersi in un campo di fave. Chissà, forse era allergico.
La fava (Vicia faba) è nota anche per le sue caratteristiche diuretiche e rimineralizzanti, che la rendono un toccasana contro i malesseri primaverili. Non rimane che far correre la fantasia e sperimentare ricette nuove!
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